Buone pratiche sostenibili nelle imprese italiane: a che punto siamo? 

Buone pratiche sostenibili nelle imprese italiane: a che punto siamo?

Dal Salone CSR, Pillole di Sostenibilità per le aziende. Tra queste “Educazione e Formazione” si confermano al primo posto nella classifica delle strategie per un cambiamento virtuoso.

«Bisogna (…) dare più voce alle imprese che hanno capito che sostenibilità vuol dire più produttività, occupazione e profitti e dovremmo bandire dal lessico politico ed economico la parola rallentare».

Passa anche per questo concetto il discorso di Enrico Giovannini, direttore scientifico ASviS (Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile) che, in apertura del Salone della CSR “Abitare il cambiamento” (Milano, 4-6 ottobre) ha dichiarato «Siamo indietro su quasi tutti i 17 Goals. Siamo avanti su 2-3. Uno riguarda l’economia circolare su cui le nostre imprese hanno investito da molto tempo».

Ma i 17 Goals fanno riferimento ad un insieme più ampio di questioni fondamentali per il progresso, che prendono in considerazione in maniera bilanciata le 3 dimensioni dello sviluppo sostenibile – economica, sociale ed ecologica – e mirano a porre fine alla povertà, a lottare contro l’ineguaglianza, ad affrontare i cambiamenti climatici, a costruire società pacifiche che rispettino i diritti umani.

Imprese italiane e sostenibilità: i dati

Che le imprese italiane, trascinate delle grandi organizzazioni, stiano lavorando bene in ottica di sostenibilità lo confermano anche i più recenti dati Istat.

Si registrano difatti azioni di sostenibilità in quasi 7 imprese manifatturiere su 10. Tra queste, il 56,2% segue pratiche di tutela ambientale, il 60,9% iniziative di sostenibilità sociale e il 39% ha svolto azioni di sostenibilità economica. I più attivi, per comprensibili ragioni, sono i grandi gruppi, che elevano il trend a 9 imprese su 10. Da un punto di vista geografico, sono le compagnie del Nord a risultare più sensibili ai concetti di equità, rispetto, impegno e integritàed a promuovere quindi un maggior numero di iniziative a tutela delle persone, dei territori e delle loro risorse. Tra i settori economici, la più alta quota di imprese che scelgono di convertire i propri modelli di business in chiave sostenibile, si rileva nella fabbricazione di coke e prodotti petroliferi (90,5% delle imprese); seguono la farmaceutica (88,2% delle imprese) e la fabbricazione dei mezzi di trasporto (85,7% delle imprese).

Chiaramente, come avverte Giovannini, c’è ancora chi viaggia in controtendenza o procrastina il cambiamento ad un tempo futuro non ancora ben definito, producendo un rallentamento pericoloso sulle performance del Paese. C’è da aggiungere inoltre, che il tema dell’eccessivo costo di una transizione ecologica inizia peraltro ad essere sfatato. La sostenibilità ambientale è ormai un investimento che porta benefici nel tempo.

Ma come fare per Agire in nome della sostenibilità ambientale e sociale?

Dall’edizione 2023 del Salone della CSR e dell’Innovazione Sociale sono emersi suggerimenti, tradotti in Pillole di Sostenibilità per le imprese.

Ecco quindi, le iniziative da adottare per migliorare il comportamento aziendale in relazione alle 3 dimensioni dello sviluppo sostenibile:

  1. Investire nell’educazione dei giovani e nella formazione dei propri collaboratori
  2. Ripensare la logistica e rinnovare le flotte aziendali per ridurre l’impronta carbonica
  3. Promuovere la simbiosi industriale per migliorare l’economia circolare, dedicando maggiori risorse alle collaborazioni di filiera e all’ecodesign
  4. Creare più spazi per il verde pubblico e realizzare orti e giardini sui tetti degli edifici aziendali
  5. Facilitare e sostenere la creazione di comunità energetiche
  6. Investire risorse in cultura e migliorare la collaborazione con gli enti culturali
  7. Innovare i sistemi di welfare aziendale per renderli più vicini ai bisogni delle persone
  8. Ridurre l’impatto degli eventi musicali, sportivi e culturali
  9. Rendere etichette e confezioni più chiare per favorire ulteriormente la trasparenza verso il consumatore
  10. Definire e applicare policy DE&I (Diversità, Equità e Inclusione).

Immagine digitale. Fonte: Agenzia per la Coesione territoriale (https://www.agenziacoesione.gov.it/comunicazione/agenda-2030-per-lo-sviluppo-sostenibile)

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